Lo Smart Working per Giacomo

Lavoro in Virtual Coop dal 2014 occupandomi principalmente dei processi amministrativi inerenti il controllo qualità relativo alle certificazioni ISO 9001:2015 e ISO 27001:2013.

Fino allo scorso febbraio ho sempre lavorato in presenza con un part-time di 3 ore quotidiane, un orario compatibile con le esigenze dettate dalla mia condizione fisica. Con lo scoppio della pandemia da Covid-19, considerata la mia condizione di particolare fragilità e su consiglio del medico di base, non me la sono più sentita di recarmi tutti i giorni al lavoro in mezzo agli altri. Fortunatamente (e a differenza di quello che avrebbero fatto altri datori di lavoro…) Virtual Coop mi ha dato fin da subito la possibilità di continuare la mia attività lavorativa da casa, cosa che sto facendo tuttora, non so ancora fino a quando dato l’evolversi incerto della situazione sanitaria.

Smart working

Devo dire che, quando ho iniziato, ero un po’ scettico per vari motivi ma con il tempo mi sono dovuto ricredere. La Cooperativa, infatti, mi ha suggerito l’utilizzo di un applicativo che mi consente, tramite il mio PC personale, di lavorare con quello dell’ufficio, per cui sostanzialmente è come se fossi lì, riuscendo quindi ad accedere a tutte le risorse della rete interna aziendale. Dal punto di vista dell’attrezzatura hardware non ho avuto particolari problemi, disponendo già di PC, connessione Internet in fibra, microfono e cuffie.

 

I vantaggi

Come tutte le cose, la mia esperienza di Smart Working ha comportato vantaggi e svantaggi.

Fra i primi vantaggi metterei una sveglia mattutina ritardata e soprattutto una maggiore flessibilità oraria, nel senso che gestisco in autonomia e in accordo con i colleghi le mie ore di lavoro, operando quindi più ad obiettivi che non ad orari. Per esempio anziché fare sempre e comunque 3 ore al giorno, come quando ero in sede, alcuni giorni lavoro un po’ di più magari per terminare un compito già avviato e poi invece altri giorni recupero facendo un po’ meno.

Nel mio caso specifico di disabile in sedia a rotelle un altro vantaggio è rappresentato dall’assenza del trasporto quotidiano di andata e ritorno, che significa non doversi vestire, svestire, salire e scendere dall’auto con apposita attrezzatura e conseguente dispendio di tempo ed energia (soprattutto nei giorni di pioggia…) per me e soprattutto per chi mi accompagna.

Gli svantaggi

Come detto ci sono ovviamente anche degli svantaggi.

Penso, in primo luogo, alle piccole perdite di tempo quotidiane legate alla qualità e stabilità della connessione Internet o quando, nel corso dell’attività lavorativa, possano emergere dubbi da chiarire con i colleghi; banalmente se prima bastava aprire bocca e chiedere, ora si tratta di scrivere una mail o un messaggio e aspettare la risposta.

Altro fattore è il fatto che, lavorando da casa, è più facile essere soggetti a distrazioni, sia da parte dei conviventi, sia anche solo da sé stessi, in quanto operando in solitaria con il proprio PC personale è più facile essere tentati di fare qualche pausa di troppo… Ovviamente recuperando poi il tempo perduto!

Ma soprattutto la cosa che più manca lavorando da casa è il contatto/confronto con i colleghi, non solo dal punto di vista strettamente lavorativo, ma anche e soprattutto sociale, specialmente in un periodo come questo nel quale per me le uscite da casa sono inesistenti, così come le visite di parenti o amici.

Nel complesso

Nel complesso giudicherei comunque positivamente la mia esperienza di Smart Working, se non altro perché mi ha fatto crescere dal punto di vista dell’autonomia e dell’organizzazione dei tempi e dei compiti. Ovviamente spero come tutti di poter tornare al più presto alla normalità e quindi in ufficio, ma non mi sento di bocciare e tralasciare questa opportunità di lavoro anche in prospettiva futura, magari con una forma integrata di lavoro in parte on site e in parte da casa.

Giacomo Fantuzzi