Virtual Coop e la nuova avventura
dei Centri Socio-Occupazionali
Che cos’è un Centro Socio-Occupazionale?
La normativa regionale ha previsto, per le persone con disabilità, la creazione di una rete di strutture diurne e residenziali tra cui i Centri Socio-Occupazionali, definendoli in questo modo: “Sono strutture Socio-Sanitarie a carattere diurno, a minore intensità assistenziale rispetto ai Centri Socio-Riabilitativi diurni. Si tratta di “laboratori protetti” destinati a persone con disabilità “medio – gravi”, che pur non potendo svolgere un lavoro in ambiente non assistito, hanno comunque sufficienti livelli di autonomia per svolgere attività occupazionali di diversa natura, in un ambiente adatto e con l’aiuto di operatori”.
Perché Virtual Coop ha deciso di aprire dei Centri Socio-Occupazionali?
Virtual Coop da Cooperativa storicamente di tipo B, nel 2020 si è aperta ai servizi alla persona divenendo Cooperativa B+A. Da un lato questo cambiamento è nato per rispondere alle richieste educative dei Servizi Socio-Sanitari del territorio e dall’altro per poter formalizzare le competenze maturate negli anni nel supporto delle persone fragili nei percorsi di inserimento lavorativo e tirocinio svolte. Virtual Coop, infatti, fin dalla sua nascita è stata soggetto ospitante dapprima per borse lavoro e attualmente per molteplici percorsi di tirocinio in collaborazione con i Servizi di Salute Mentale del territorio, SPRAR, Disabilità Adulta e Servizi Sociali nonché sede di stage promossi dai diversi enti di formazione. Sempre più spesso, nel tempo, ci sono state presentate persone con problematiche importanti che sceglievano Virtual per la tipologia di attività svolta e perché non si riconoscevano in contesti eccessivamente connotati ma con la necessità di un Educatore che li affiancasse nelle attività in maniera sistematica, da qui l’idea di aprire un Centro Socio-Occupazionale in modo da poter rispondere a questa esigenza e valorizzare le nostre competenze interne.
Quando hanno aperto i Centri?
La procedura di apertura è stata avviata all’inizio del 2020, ma solo ad agosto del 2021 è stato possibile perfezionare l’iscrizione all’Albo dei Fornitori che permette ai servizi pubblici del territorio deputati di poter avviare percorsi presso le diverse realtà presenti. Prima di quella data, infatti, a causa dell’emergenza sanitaria c’è stato un rallentamento burocratico importante al quale si sono aggiunte le procedure di verifica della task force covid per un avvio in sicurezza. Prima di settembre 2021 sono stati avviati due percorsi in deroga con la modalità dello Smart Working, oggi invece possiamo finalmente partire con le attività in presenza.
Quali attività sono previste nella Virtual Coop?
Abbiamo deciso di creare due Centri differenti: “Progetto Data” e www.buonenotiziebologna.it. Questa scelta è nata dal fatto che, nelle esperienze precedenti di tirocini, ci siamo resi conto che sia le attività classiche di Virtual Coop legate al processo di digitalizzazione che quelle legate al Magazine Online Buone Notizie Bologna risultavano valide a livello formativo e riabilitativo suscitando interesse di natura differente e attivando competenze diverse.
- Il Centro Socio Occupazionale “Progetto Data” propone attività legate alla digitalizzazione semplice, quali inserimento dati, scansione con il lettore barcode e archiviazione documentale non complessa. (Per la durata dell’emergenza sanitaria si limiteranno ad attività di inserimento dati per ridurre il rischio contagio legato al trattamento manuale della carta). Se interessati siamo disponibili anche a fare breve formazione sul pacchetto Office. Sono mansioni abbastanza ripetitive e semplici, adatte a persone che necessitano di una strutturazione delle attività precisa e organizzata.
- “buonenotiziebologna.it” invece, propone attività legate al nostro giornale Online. Attraverso questa attività le persone coinvolte possono fare esperienza nel mondo del Web, tramite elaborati di scrittura, ricerca su Internet, lavoro sulle immagini e utilizzo dei Social. Questo Centro è adatto a persone curiose e creative, con la passione per la scrittura e la ricerca ed elaborazione delle immagini.
Dove si trovano i Centri “Progetto data” e www.buonenotiziebologna.it?
I due CSO si trovano entrambi nella nostra sede di Via della Casa Buia 4 zona Corticella, abbiamo scelto di mantenerli nella stessa sede produttiva della Cooperativa perché per molti utenti, anche con bisogni educativi complessi, l’ambiente di Virtual Coop non eccessivamente connotato ma accogliente, risulta efficace. Inoltre crediamo che non separare gli ambienti, nonostante richieda uno sforzo maggiore, sia in linea con una piena inclusione di tutti.
Oltre all’attività in presenza rimane valida la possibilità dello Smart Working che permette ad utenti che vivono in posti particolarmente isolati o che per ragioni di salute hanno una mobilità ridotta, di svolgere delle attività da casa in contatto costante con un nostro operatore.
Perché è utile fare un’esperienza nei nostri CSO?
La nostra esperienza con i numerosi tirocini ospitati nel tempo ci ha fatto entrare in contatto con tante storie di ragazzi, ragazze e adulti in generale con bisogni educativi complessi e situazioni sanitarie di grande vulnerabilità ma che hanno la volontà di mettersi in gioco e spesso uscire da forme di isolamento ed esclusione sociale. Riteniamo che misurarsi con delle regole, con dei ruoli definiti, con una strutturazione delle attività organizzata ma non rigida e mediata dalla fiducia relazionale istaurata con l’Educatore, sia il giusto compromesso per poter acquisire quelle competenze trasversali che spesso mancano a causa delle poche esperienze fatte e del proprio funzionamento. Il fatto di proporre attività principalmente eseguite sul computer di carattere amministrativo o legate al Web, permette agli utenti di avere una proposta occupazionale più ampia che esce da quello che è classicamente proposto in questo tipo di progetti (giardinaggio, assemblaggio, ceramica, ecc.). Inoltre crediamo che la sperimentazione attiva sia uno strumento fondamentale per la persona per acquisire maggiore consapevolezza delle proprie effettive risorse e per la famiglia e gli operatori per poter avere un monitoraggio e una valutazione più puntuale.
Marina Carini